venerdì 14 novembre 2008

tre sono le cose di cui parlare

se solo ne avessi il tempo. le lascio qui a punti, senza velleità formali, perchè c'è bisogno di comunicarle. mescolo personale e politico, intimo e pubblico, perchè è la vita ad esser fatta così.

visto "vita di galileo" stasera a teatro. meraviglioso. e meraviglioso il dibattito sulla scienza, che deve aiutare gli uomini a vivere meglio.

visto formigoni, da vespa. due minuti, sono perfino troppo. dovrebbero vergognarsi, quelli di comunione e liberazione: prima fanno fallire il referendum che avrebbe permesso la ricerca che forse avrebbe potuto dare una speranza a chi, paralizzato dal collo in giù, è bloccato in un letto, poi si arrogano anche il diritto di decidere quando è giusto che una persona muoia. eluana englaro è solo l'ultimo capitolo: vogliono tutto. vogliono decidere cosa si può fare nei nostri letti, vogliono decidere per noi cosa si faccia della nostra vita. in fondo non è cambiato tanto, da quando bruciavano giordano bruno.
eppure giovanni paolo II aveta detto "lasciatemi tornare alla casa del padre", no?

e poi la diaz.
nessun colpevole, se non le ultime ruote del carro. nessuna giustizia è fatta. ma in tanti, squallidi, sono già a festeggiare in tv. nelle loro cravatte. la giustizia è morta un'altra volta.

5 commenti:

SimonTrader ha detto...

Anche quella roba mostruosa sulla scuola e l'università, però, dovrebbe finire negli annali dei tentati e finora riusciti attacchi a quelle piccole parti di noi che abbiamo ancora in vita e che crediamo libere...

In effetti, la sinistra al governo è semplicemente meno decisionista. Quindi l'Itlia quel giorno ha scelto così: "che si decida pure qualcosa in 'sto Paese, l'importante è questo, poi se è una buona o una cattiva decisione...".

Ma sì, perché per non mettere tutte queste persone che protestano e/o delinquono a scavare delle buche, come si diceva una volta. Le paghiamo e per la legge della domanda interna l'economia sicuramente migliora...

Direi che sta arrivando il momneto di tirare i remi in barca, questo mare è troppo burrascoso.

[luca] ha detto...

ottimismo. ci vuole otimismo, no?
scappare..

SimonTrader ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=Sk5UH-2pvWE



:--D

SimonTrader ha detto...

L'ho trovata Accidentalmente... è demenziale lo so, ma diverte.... e non sapevo dove altro postarla...


ore 8.00: Mourinho si alza e dolcemente dice ti amo allo specchio.

ore 8.30: Adriano chiude la discoteca e va all’allenamento (di regola si addormenta mentre sta guidando).

ore 9.00: i giocatori arrivano al campo di allenamento. Muntari chiede a Materazzi se può aiutarlo con la
lingua visto che é l’unico italiano. Dopo cinque minuti lascia perdere, regala un dizionario a Materazzi e chiede a Javier Zanetti.

ore 10.00: chiama Mancini per sapere perché questo mese non gli é stato accreditato lo stipendio, visto che deve pagare l’estetista. Risponde Mourinho e Mancini riattacca subito e telefona sul cellulare a Moratti piangendo: “Mi hai detto che con quello era finita!!!”.

ore 10.10: Quaresma prova la trivela. Tre piccioni morti.

ore 10.20: un tifoso boy scout aiuta Figo ad attraversare la strada ed a raggiungere l’allenamento.

ore 10.30: Mourinho prova lo schema “palla ad Ibrahimovic e che Dio ce la mandi buona”.

ore 11.00: Quaresma riprova la trivela. Grave infortunio di un operaio che lavorava su un impalcatura lì vicino.

ore 14.00: Cordoba, Samuel e Materazzi organizzano un simpatico mattatoio a metà campo coi ragazzi della primavera e successivamente presentano il loro nuovo libro, scritto a più mani con alcuni extracomunitari clandestini, dal titolo “Tanto comunque vada non ci potete espellere”.

ore 15.00: Mourinho si invia una lettera d’amore.

ore 15.30: Quaresma riririprova la trivela. Colpito il catetere di Figo.

ore 16.00: Mourinho prova lo schema “Ibra pensaci tu”.

ore 17.00: Burdisso con uno stop a seguire segna all’incrocio opposto.

ore 17.15: Quaresma ririririprova la trivela. Mourinho gli fa notare che sono finiti i palloni, che non possono recuperarli sempre a Malpensa e che ha leggermente rotto i marroni.

ore 18.00: arriva Adriano e chiede a che ora si mangia.

ore 18.15: Mourinho interroga i giocatori. Alla domanda: “Allora ragazzi avete capito cosa dovete fare?”, tutti in coro “Diamo la palla ad Ibra”. Tutti tranne Materazzi che risponde “presente”.

ore 18.30: i giocatori tornano alle rispettive case, Adriano torna all’Hollywood, Figo all’ospizio.

ore 22.00: Mourinho fa ripetutamente l’amore con sé stesso ed alla fine si dice “Sei stato magnifico come sempre”.

SimonTrader ha detto...

Ha detto bene travaglio.

Il problema di decidere se staccare la spina in casi come questo è un fatto di coscienza personale. Personale di chi è lì a giacere su un letto di ospedale, o personale di chi assiste il morituro. In entrambi i casi, esseri consapevoli. Nessuno può definire una decisione di questo tipo giusta o sbagliata, sono cose indecidibili perché non hanno contorni scientifici al momento.
Preso atto ciò, se parla a dismisura e questo è l'ennesimo segnale di:
a)servilismo dei media al potere
b)strategia dell'ipocrisia
c)trasformazione costituzionale

a). Spostando l'attenzione, il governo si ricarica di entusiasmi di lotta, richiama a sé il proprio pubblico, si dichiara molto toccato dalle cose "veramente importanti" della vita e della morte... l'economia, la società, la politica estera possono aspettare...

b). Schierarsi sul lato più nazionalpopolare della questione (ovvero, no alla morte) è una questione televisiva da preti faciloni. Niente di più scontato se quegli strani sondaggi che segue il governo dipingono, poi, davvero le posizioni della gente intelligente concordanti in questo senso.

c). Uno dei tanti pretesti per cambiare la costituzione ad immagine e somiglianza del piccolo commerciante, macellaio, artigiano, tabaccaio che ogni tanto si ricorda di pagare le tasse... e, forse anche per questi vuoti di memoria, necessita di leggi più giuste, di sentirsi più protetto dagli "stranieri", di sentirsi paladino della giustizia sociale, della libertà, e - paradossalmente? - dell'imposizione alla vita. In cambio voterebbe a vita questo Governo.