martedì 26 febbraio 2008

considerazioni oziose intorno a una manciata di link

La settimana scorsa ho abbandonato il mio luminoso, pulito ed ordinato dipartimento per andare a seguire un incontro a Scienze Politiche. Nell’aula C antifascista, autogestita. Rispetto al Dipartimento di Scienze Aziendali il salto è notevole.
Posso quasi dire di esserci andato per lavoro: si parlava di brevetti e di protezione delle proprietà intellettuale, tema che anche negli uffici che mi sono consueti è particolarmente dibattuto. Evidentemente, però, il punto di vista è ben diverso. Là vengono visti come una cosa buona e giusta, qua come il modo di incatenare le idee e farle fruttare economicamente. Là come la doverosa protezione del lavoro intellettuale, qua come un modo di arricchire solo le corporation. La mia idea? Se stessi scrivendo queste righe in magenta, dovrei pagare diritti d’uso alla tedesca T-Mobile, che ha brevettato il colore del suo marchio. Dite un po’ voi se è normale..
A parlare, nell’aula C autogestita di Scienze Politiche c’erano diverse persone interessanti: i Kai Zen, autori de La Strategia dell’Ariete, primo libro edito da Mondadori in Creative Commons, e prossimi registi del nuovo romanzo totale. Hanno parlato di copyleft e di libera circolazione delle opere editoriali. Applausi.
Poi hanno parlato ragazzi del sito libreremo.org, che mette a disposizione libri universitari e specialistici mediante i software per lo scambio di file p2p, come eMule. Infine ricercatori del gruppo L.A.S.E.R., de La Sapienza, da anni attivi contro i brevetti. Di loro è particolarmente interessante un libro, Il Sapere Liberato, edito da Feltrinelli, ma disponibile anche on-line, evidentemente sotto licenza creative commons.
Un pomeriggio interessante e anomalo, se è vero che non sono più abituato a seguire conferenze e seminari circondato da gente che fuma e con qualche cane che passa fra le gambe, di tanto in tanto. Ma bello. Poi nessuno m’ha guardato male, come una persona fuori posto.

In dipartimento avevo detto solo a pochi colleghi dottorandi dove stessi andando: certe cose è bene pubblicizzarle solo limitatamente. Per fortuna, però, se qualche professore mi avesse chiesto dove avessi passato il pomeriggio, sarei potuto ricorrere ai servizi di Alibi per te!
Alibi x te è l'agenzia di servizi innovativa che fornisce alibi e giustificazioni credibili oltre ad assistenza diretta in una varietà di situazioni delicate e sensibili.
Sia che abbiate semplicemente bisogno di arrivare a casa tardi la sera che di disporre di una o due settimane di completa liberta valuteremo la vostra personale situazione ed il vostro alibi sarà elaborato creando situazioni uniche e personalizzate per i nostri clienti.
Potrete usare come copertura uno dei nostri congressi virtuali, uno dei nostri Hotel o qualunque altro impegno al di fuori della sfera familiare che insieme riterremo più credibile

Banale usare questo servizio per storie di letto o tradimenti (che comunque ora, anche volendo, non potrei tecnicamente fare. Ah, la libertà). Molto meglio usarlo per coprire un’assemblea clandestina in un’aula autogestita, piena di cartelli No Vat.

Per finire una segnalazione: sabato alle 11:30 all’Archiginnasio c’è l’inaugurazione della mostra fotografica Anche i Muri Parlano, organizzata da La Repubblica, Coop e Comune di Bologna. Sono esposte trenta foto, vincitrici dell’annesso concorso. Una delle trenta è mia. Se passate in centro la mostra è gratis e l’Archiginnasio è proprio bello!





domenica 10 febbraio 2008

Il liberismo ha i giorni contati

egocentrismo - self portrait 2/4

Jaleo è nato in un periodo complicato, quasi un anno fa. E’ stato spesso luogo di sfogo e di catartica esposizione di problemi grandi o piccoli.
Pensavo queste cose venerdì, alla fine di una gran bella giornata. Pensavo che jaleo si meriti anche un piccolo, inutile, post felice.
E venerdì sera è stata una serata incantevole, che merita di essere celebrata.
Niente di mirabolante, nessun letto, nessun albergo di confine.
Però si sono susseguite tante belle piccole cose, una dietro l’altra. A partire dall’inaugurazione di una mostra fotografica, alle 7. Due amici con me, alcuni compagni del corso di foto nel pubblico. L’insegnante che mi dice che diverse delle mie foto gli sono piaciute molto e di mettere insieme un po’ di materiale coerente, così poi posso esporre anche io.
Poi un kebab per fare un po’ di fondo, che gli aperitivi fotografici erano stati destabilizzanti.
Il resto della sera all’Estragon, per il concerto gratuito degli Amari. Stupidi e divertenti loro, in buona compagnia io. Oltre agli amici di cui sopra, un po’ di gente tranquilla dal dipartimento, il finto ingegnere con una amica e Ciccio, che non si vedeva da anni. Oscillare fra i gruppi,divertendosi con tutti.
Mi sembrava di essere di nuovo all’inizio dell’università, con quell’atmosfera all’Estragon.
Ed ero contento. Finito il concerto, tutta la gente del dipartimento si è messa a parlare intorno ad un tavolo. Ma io non ce la facevo a star fermo e sono tornato a ballare da solo.


E’ difficile resistere al Mercato, amore mio. Di conseguenza andiamo in cerca di
rivoluzioni e vena artistica. [...]
Muore il Mercato. Per autoconsunzione. Non è peccato. E non è Marx & Engels. E’ l’estinzione. E’ un ragazzino in agonia.
Baustelle

lunedì 4 febbraio 2008

happiness is real only if shared

Di tanto in tanto finisco al cinema a vedere storie di giovani idealisti che, finita l’università, abbandonano tutto ed inseguono il loro sogno. Finiscono male.
Lo scorso anno era stata la volta de L’ultimo Re di Scozia: la storia di un giovane scozzese appena laureato in medicina, che decide di andare a lavorare per una ONG in Africa. Dopo un rapporto turbolento con Scully di X-Files, finisce per diventare amico del dittatore locale, e purtroppo anche di sua moglie. Riesce a scampare ad una morte atroce solo per un colpo di fortuna. Al di là della stupida recensione che ho fatto, si tratta di un film molto bello.
La settimana scorsa invece ho visto Into The Wild, film davvero stupendo. Non racconto nulla sulla trama perché non voglio rovinare finali.
Nello scorso post si diceva dei segni che il destino lancia e dell’opportunità o meno di credervi. Io continuo a mantenere un pragmatico approccio illuminista e, quindi, non li guardo nemmeno. Continuo imperterrito nel mio ottimismo, convinto che il piano B, sgangherato e in grado di offrire poche certezze, sia un’ottima scelta. Probabilmente lo è proprio perché non so vedere dove porta quel tipo di strada.
Ancora a proposito di segni del destino, segnalo un divertentissimo articolo trovato oggi girovagando per la rete: Girlfriend Stops Reading David Foster Wallace Breakup Letter At Page 20. Carino l’articolo, carina anche l’idea di scrivere alla propria ragazza una lettera di più di venti pagine, no?
Ok: io almeno non avevo ecceduto con le note a piè di pagina..
Infine da Internet una notizia positiva per il mio orgoglio, così restio ad abbandonare un dottorato che pure non mi piace né mi fa bene. Sembra che il PhD non faccia necessariamente di te una persona migliore; quantomeno esiste almeno uno che, pur possedendo il PhD, è completamente pazzo. Forse è una conseguenza. O forse ha ragione questo Boylan e nel 2008 arriveranno sulla terra 12 scienziati dal pianeta Altimar per salvare il nostro ambiente.