martedì 3 aprile 2007

Pasqua di passione

Elenco dei libri da studiare entro la prossima settimana, corredato delle indicazioni circa il lavoro supplementare da svolgere per ognuno dei tre seminari.

Seminario di Teoria dell’Impresa - 11 aprile 2007, ore 15.00
Consegnare, almeno 24 ore prima, una revisione critica non più lunga di 4.000 battute, spazi esclusi.
- Williamson, O., (1975). “Markets and Hierarchies. Analysis and Antitrust Implications”, The Free Press. (capp. 1-9)
- Coase, R.H. (1937). “The Nature of the Firm”, Economica, 4: 386-405.
- Coase, R.H. (1991). “1991 Nobel lecture: The Institutional Structure of Production”, The Nobel Foundation 1991
- Barney, J.D. & Ouchi, W.G., Costi dell’informazione e strutture economiche di governo delle transazioni, in Orgnanizzazione e Mercato (a cura di Nacamulli R.C.D. e Rugiadini A.), Il Mulino, 1985.
- Teece, D.J., La diversificazione strategica: condizioni di efficienza, in Organizzazione e Mercato (a cura di Nacamulli R.C.D. e Rugiadini A.), Il Mulino, 1985.
- Eccles, R.J., Le quasi organizzazioni nel settore edilizio, in Organizzazione e Mercato (a cura di Nacamulli R.C.D. e Rugiadini A.), Il Mulino, 1985.

Seminario di Teoria dell’Organizzazione - 12 aprile 2007, ore 10.00
A inizio semario occorre esporre in 10 minuti la sintesi del testo di Hannan e Freeman.
- M.T.Hannan, J.Freeman, Organizational Ecology, Harvard Univ. Press, Cambridge 1988 (ed.it. Ecologia organizzativa, EtasLibri Milano 1993) Capp. 1,2,3,4,6 + Introduz. all'ed. italiana
- Berger P.L., Luckmann T., La realtà come costruzione sociale, Collana "Biblioteca", Il Mulino, 1997

Seminario di Metodologie della ricerca - 12 aprile 2007, ore 14.00
- Corbetta, P., Metodologia e tecniche della ricerca sociale, Bologna, Il Mulino, 1999, cap I, II e III
- Maggi, B. and G. Sampo' (1992). La ricerca sociale nelle organizzazioni. In Manuale di gestione del personale. G. Costa (a cura di). Torino, UTET. III: 83-104, vol. 3.
- Cook, T. & Campbell, D. (1979). Quasi Experimentation: design and analysis issues for field settings. Houghton Mifflin, Boston, capitolo 1.


Cioè circa un migliaio di pagine di roba, da studiare da qui a mercoledì prossimo, metà in italiano e metà in inglese.
Sono sinceramente stupito e francamente incazzato: come si fa a conciliare il lavoro con la vita, in queste condizioni? Vogliono farci scegliere, selezionando solo quelli che sono disposti a donarsi completamente a questa vita? E comunque, come si fa a prepararsi decorosamente per le lezioni, con questi carichi di lavoro?
Non mi lamenterei se si trattasse di una eccezione, di un caso isolato, ma questo sarà l’andazzo normale, almeno per i prossimi due mesi. Fino ad ora già tenersi un week end libero era un’impresa, pur avendo solo due seminari alla settimana. Da adesso sarà impossibile. Ma ci sono anche altre cose importanti da fare, specie la settimana prossima.
Ma vabbé, fa nulla.

Confermo quello che a qualcuno ho già detto: faccio voto di felicità fino ad agosto. Va tutto bene: prenderò tutto con il sorriso sulle labbra, cercando di barcamenarmi alla meglio ma mettendo da parte i pregiudizi che posso ancora avere. Poi arriverà il momento delle scelte, da fare a mente fredda e considerando tutto e non un problema alla volta. Se sottoposto a questi ritmi questa vita mi piacerà, andrà benissimo. Ma se invece non mi piacerà, ci sarà poco da fare: è un’esperienza talmente totalizzante che non lascia quasi spazio a passatempi ed attività alternative. Non abbastanza da compensare un’eventuale infelicità lavorativa, almeno.

Ma i prossimi quattro mesi voglio mettermi alla prova e vivere sereno.

Intanto mi godo le due piccole gratificazioni che mi sono concesso oggi, dopo aver appreso che giovedì prossimo inizierà il terzo seminario: accanto a me c’è una maglietta Zaramaraglio acquistata compulsivamente, come già mi capitò in passato. Può essere molto comodo avere il negozio vicino al dipartimento!
[comunque ho speso solo 14,90€]

E poi ho appena finito il primo gelato di stagione preso da Stefino, la meravigliosa gelateria in via Galliera. La granita alla mandorla l’ho lasciata al prossimo momento di disperazione.

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