Un anno d’esperienza in dipartimento significa aver partecipato a tanti esami come controllore d’aula. E’ un’attività noiosa e ripetitiva che, nella migliore delle ipotesi, si risolve nel muoversi con aria sospettosa per un’aula piena di studenti che scrivono sui propri fogli. Quando invece va male occorre sgridare, minacciare, alla peggio ritirare compiti. Ruolo sgradevole, ma tocca farlo, così conviene cercare di trovarne gli aspetti più divertenti. Uno di questi è sicuramente soffermarsi a guardare l’abbigliamento degli studenti: anche l’esame è ormai una passerella in cui esprimere se stessi attraverso magliette, scarpe, accessori. Fra le ragazze, in particolare, spiccano alcune categorie...
La ragazza immagine: la si riconosce perchè anche alle otto di mattina sembra aver già passato ore a truccarsi. Indossa di preferenza le Nike sparluccicanti coloro oro o argento, che coi primi caldi hanno preso il posto delle scarpe a punta. La borsetta è piccola, scelta per dimostrare buon gusto alle proprie simili, ma può aumentare di dimensione proporzionalmente al conto bancario del papà. Le magliette firmate, i jeans rastremati fino alle caviglie: serve una zip per permettere di infilarli. Nella versione di maggior classe, sono scarpe Le Coq Sportif a sostituire le Nike. Quando invece la ragazza immagine vuole apparire sbarazzina e finta alternativa indossa all stars e magliette a pois, ma il cerone in faccia le smaschera irrimediabilmente. Non èinsolito vedere spuntare dai jeans il filo del perizoma.
La ragazza alternativa: arriva spettinata e senza trucco, facendo un vanto del suo apparire naturale. Non ha bisogno di orpelli per apparire diversa da quella che è: del resto deve rifarsi in una vita da millenni di dominazione maschile. D’estate viaggia con la maglietta a righe oppure con maglioncini dai colori sgargianti. Le scarpe da ginnastica, finchè non verranno sostituite dai sandali infradito, sono vecchie e consumate, di marche poco riconoscibili.
La ragazza invisibile: è forse un tipo caratteristico di ingegneria, ambiente cui riesce ad uniformarsi meglio delle ragazze immagine o alternative. E’ in effetti una visione aggiornata e vagamente migliorata del tipico studente di ingegneria nerd e trasandato. La ragazza invisibile porta scarpe da ginnastica che andavano di moda 5 anni fa, oppure tanto colorate da far pensare a giubbotti catarifrangenti che bisogna tenere in macchina. Porta jeans troppo corti, da cui spuntano calzini bianchi. Felpe pesanti anche d’estate, colorate in maniera improbabile, capelli raccolti a coda. Vestirsi, insomma, è un male necessario cui non occorre prestare alcuna attenzione.
Non che i ragazzi siano meglio, ma per loro lasciamo la prossima puntata...
4 commenti:
Mi hai fatto sorridere e riflettere... Ritrovo tutto quello che hai scritto nei miei ricordi...dei miei esami e delle mie amiche e conoscenti... Ed io.. io sono un po' un mix delle tre... Un bacio
Io non ho fatto ingegneria, ma in quanto al vestire, durante i miei anni da studente è stato veramente faticoso...e anche adesso... del resto è difficile fare anche la ragazza alternativa: apparire naturale è spesso solo un "apparire", tutto è così perfettamente trasandato....penso che passino in bagno più tempo delle prime...!
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Dal mio maschile punto di vista l'idea di trombarsi una ragazza immagine, o una ragazza alternativa (come quella che fa spam qui sopra di me) può rappresentare un'idea per passarsi il tempo in quelle lunghe giornate... non me ne voglia il gentil sesso ;-)
S
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